ACCEDI
Domenica, 22 dicembre 2024

EDITORIALE

Lettera aperta a Babbo Natale

/ Enrico ZANETTI

Venerdì, 24 dicembre 2010

x
STAMPA

Caro Babbo Natale,
il 2010 è stato un anno difficile per tutti e sarebbe a dir poco eccessivo da parte dei commercialisti italiani chiederti di avere per loro un occhio di riguardo, quando questa notte passerai da una casa all’altra con il tuo carico di doni.
Da parte nostra, anzi, riteniamo già un privilegio poter continuare ad essere utili al Paese come sempre siamo stati e come, nell’ultimo anno, abbiamo giustamente cercato di evidenziare con imponenti campagne di comunicazione, volte a ridurre una percezione del nostro ruolo e del nostro modo di svolgerlo che troppo spesso è appiattita su luoghi comuni anacronistici, quando non fantasiosi in radice.

Tuttavia (e sottolineo: tuttavia), se proprio ti dovesse avanzare qualcosa in fondo al sacco, tieni presente che sarebbe quantomai apprezzato ricevere qualche cliente che paghi.
Merce rara di questi tempi, ce ne rendiamo conto, ma mettiti nei nostri panni: quante volte ci capita di dover ascoltare sermoni di mezze ore buone dei nostri clienti che si sfogano contro quelli che non pagano con puntualità le loro fatture e poi, dopo che li abbiamo rincuorati, si alzano e se ne vanno senza il minimo accenno ai preavvisi di parcella che giacciono inevasi da più di un anno?

Inoltre, sempre se non ti è di troppo disturbo, sarebbe carino che, dopo le comunicazioni dati IVA, le dichiarazioni annuali, le comunicazioni delle dichiarazioni di intento degli esportatori abituali, i modelli INTRASTAT, le comunicazioni “black list” e, da ultimo, le comunicazioni “clienti e fornitori”, ci regalassi qualche pagina di pubblicità sui principali quotidiani in cui spieghiamo che, proprio in quanto utili al Paese, siamo arcistufi di essere caricati di adempimenti in molti casi inutili e in tutti i casi praticamente gratuiti per lo Stato.

Sarebbe poi stupendo – ma forse ci stiamo facendo prendere un po’ troppo la mano – se ci portassi qualche funzionario in più di Equitalia che, quando gli si chiedono lumi in merito alle procedure di riscossione coattiva da lui stesso avviate, sappia quantomeno reperire la pratica cui le nostre domande si riferiscono: basta il reperimento della pratica, davvero; ci accontentiamo, noi.

E che dire di uno straccio di efficienza nella gestione degli elenchi dei consulenti tecnici dei tribunali e di trasparenza nei criteri di nomina da parte di alcuni magistrati?
No, questo è troppo, fai finta che non l’abbiamo nemmeno pensato: il tuo lavoro è fare regali, mica miracoli.

Piuttosto, se ti avanzasse, portaci un minimo di ragionevolezza nella disciplina delle responsabilità del sindaco di società e di revisore.
Ormai si presume che il sindaco e il revisore debbano essere un pozzo di scienza con cento occhi e responsabili di tutto senza limiti: a noi starebbe anche bene, per carità, le sfide ai commercialisti piacciono da sempre e il coraggio ci sorregge ogni giorno; è solo che ci sentiamo così maledettamente stonati in questo Paese dove per il resto pochi sono tenuti ad essere competenti e nessuno è comunque considerato responsabile.

Ecco, lo sapevo: vedi dove ci ha portato quel benedetto “tuttavia”?
Cancella tutto Babbo Natale, lascia stare: dai pure la precedenza, come hai sempre fatto, a quelli che se non li accontenti si siedono e battono i pugni.
Con noi, tanto puoi stare tranquillo.

Anche se i clienti non pagano, noi continueremo a seguirli.
Anche se gli amici dell’Agenzia delle Entrate si inventeranno la comunicazione dei dati dei cognati di primo letto con partita IVA dei nostri clienti il cui cognome inizia per vocale (spiegandoci, come sempre, che è fondamentale ai fini di un’efficace lotta all’evasione), noi provvederemo a inviarla.

Anche se alcuni funzionari di Equitalia continueranno a confondere l’efficienza (che riguarda il servizio nel suo complesso) con la ferocia (che riguarda solo l’aspetto del successo nell’incasso), noi continueremo a dialogare con loro, trattandoli con il rispetto che non sempre ci ritorna.

Anche se il sindaco e il revisore continueranno ad essere gli unici soggetti in Italia in cui i doveri superano i diritti, noi continueremo ad attendere a quei doveri.

Solo una cosa, però, Babbo Natale: prima di entrare questa notte nelle nostre case e lasciarci come dono la solita proroga sbifida dell’ultimo secondo, qualche risoluzioncina riciclata dall’altro Natale, oppure qualche bella soddisfazione morale che poi alla fine non ci riconosce nessuno, ebbene: verifica che noi si stia dormendo molto, ma molto profondamente.
Con affetto e gratitudine dai commercialisti italiani, o quantomeno da quelli che sono affezionati lettori di Eutekne.info. A nome della redazione, auguri di cuore a tutti i colleghi e a tutti i lettori.
Ci ritroviamo lunedì 27 dicembre.

TORNA SU