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IMPRESA

L’aumento fittizio del capitale condanna sempre la società

Anche senza i presupposti della responsabilità 231, è confiscato il profitto conseguito dalla società e corrispondente alla fraudolenta sopravvalutazione

/ Maurizio MEOLI

Lunedì, 10 giugno 2013

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Il fittizio aumento del capitale sociale, con ricadute positive anche in capo alla società, determina – indipendentemente dalla configurabilità della responsabilità ex DLgs. 231/2001 – la confisca del profitto conseguito, rapportabile all’entità della fraudolenta sopravvalutazione.
Sono queste le rilevanti conclusioni cui è possibile giungere in esito alla lettura della sentenza 5 giugno 2013 n. 24557 della Corte di Cassazione.

Taluni dirigenti di una spa quotata ne aumentavano fittiziamente il capitale, incrementando fraudolentemente, per circa 200 milioni di euro, il valore di un pacchetto azionario oggetto di conferimento. A ciò si accompagnava l’attribuzione gratuita di un’azione ogni dieci possedute, attraverso il passaggio a capitale della riserva sovrapprezzo azioni formata ...

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