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FISCO

«Reverse charge» esteso ad altri settori economici a rischio di frode IVA

Con l’approvazione di due nuove Direttive comunitarie, vengono ampliate le operazioni assoggettate a IVA in capo al cliente

/ Marco PEIROLO

Giovedì, 22 agosto 2013

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Lo scorso 15 agosto sono entrate in vigore le Direttive n. 2013/42/UE e n. 2013/43/UE, entrambe del 22 luglio 2013, riguardanti – rispettivamente – i meccanismi di reazione rapida contro le frodi in materia di IVA (Quick Reaction Mechanism – QRM) e di inversione contabile per le operazioni aventi ad oggetto determinati beni e servizi a rischio di frode (Reverse Charge Mechanism – RCM).

L’approvazione delle Direttive è stata sollecitata dalla Commissione europea attraverso le proposte COM (2012) 428 del 31 luglio 2012 e COM (2011) 511 del 29 settembre 2009, quest’ultima già parzialmente approvata mediante la Direttiva n. 2010/23/UE del 16 marzo 2010.
I due nuovi provvedimenti, al fine di contrastare le frodi IVA, estendono l’ambito applicativo del reverse charge, ampliando pertanto

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