Bancarotta degli amministratori attenuata dai crediti per compensi «congrui»
Secondo alcune pronunce della Suprema Corte, l’amministratore che si autoattribuisce compensi congrui integra la bancarotta preferenziale
La Cassazione, nella sentenza 11 settembre 2013 n. 37328, ricorda che, secondo la Suprema Corte, l’amministratore che si ripaghi di un proprio “credito” nei confronti della società poi fallita risponde del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, non potendo scindersi la sua qualità di creditore da quella di amministratore, come tale vincolato alla società dall’obbligo di fedeltà e da quello della tutela degli interessi sociali nei confronti dei terzi (cfr., tra le altre, Cass. 26 giugno 2012 n. 25292, Cass. 30 aprile 2008 n. 17616 e Cass. 25 gennaio 2005 n. 2273).
Peraltro – prosegue la sentenza – anche quando i giudici di legittimità hanno mostrato di privilegiare la differente opinione, più favorevole all’imputato, secondo la quale ad essere ...
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