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IMPRESA

Il prestanome risponde dei reati tributari dell’amministratore di fatto

La Cassazione annulla, con rinvio, una sentenza di merito che ha assolto un prestanome per una non adeguata considerazione dei profili soggettivi

/ Maurizio MEOLI

Giovedì, 28 novembre 2013

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Rischia una condanna per i reati tributari posti in essere dall’amministratore di fatto di una società il prestanome che, venuto a conoscenza di aspetti di dubbia regolarità della gestione sociale, decide di dimettersi solo in seguito a verifiche poste in essere dalla Guardia di Finanza.

È questa la conclusione che è possibile trarre dalla sentenza n. 47110 di ieri della Corte di Cassazione, che sintetizza i principi di diritto da tenere in considerazione in materia.
Si ricorda, in primo luogo, come l’equiparazione degli amministratori di fatto a quelli formalmente investiti sia stata affermata sia in materia civile che in quella penale e tributaria. Vero soggetto qualificato, quindi, non è il prestanome, ma colui il quale effettivamente gestisca la società, perché solo lui è in condizione ...

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