«Dietrofront» della Cassazione sulla prova contraria per la spesa patrimoniale
Il contribuente non deve per forza dimostrare la causalità tra reddito posseduto e spesa sostenuta
Nel modello antecedente alle modifiche apportate dal DL 78/2010, operante sino agli accertamenti sull’anno 2008, la spesa patrimoniale veniva imputata, ai fini della determinazione sintetica del reddito, per quinti nell’esercizio del suo sostenimento e nei quattro antecedenti.
A decorrere dal 2009, invece, l’intero incremento patrimoniale viene imputato quale maggior reddito nell’anno di effettuazione della spesa.
Tanto nel “nuovo” quanto nel “vecchio” sistema, a fronte dell’accertamento sulla spesa patrimoniale (che concorre con la determinazione presuntiva fondata sul possesso dei beni che costituiscono “fatto indice”), il contribuente può fornire la prova contraria dimostrando di possedere redditi esenti, soggetti a imposizione
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