Anche i proventi da fatture false rilevano nella bancarotta
Anche se di provenienza illecita, il denaro si confonde col patrimonio del fallito e la successiva sottrazione può ledere gli interessi dei creditori sociali
A fronte dell’emissione di fatture false, anche il denaro che transita “fittiziamente” sul conto della società emittente, successivamente fallita, può rilevare ai fini della fattispecie di bancarotta fraudolenta per distrazione.
È quanto emerge dalla lettura della sentenza n. 24051 di ieri, 9 giugno 2014, della Cassazione.
Tizio e Caio, amministratore di diritto e di fatto della Alfa srl, dichiarata fallita nel gennaio 2013, venivano indagati, tra l’altro, per bancarotta fraudolenta patrimoniale, avendo distratto le somme derivanti dai pagamenti di fatture emesse per operazioni inesistenti (ex artt. 223 comma 1 e 216 comma 1 n. 1 del RD 267/42). La Alfa srl, infatti, nell’ipotesi accusatoria, al fine di consentire l’evasione d’imposta alla Beta srl, società ...