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Sequestro e confisca ex «231», il giudice penale verifica la buona fede dei creditori

Per le Sezioni Unite, in relazione a beni di pertinenza della massa attiva di un fallimento, tale giudice deve prendere in considerazione le ragioni dei terzi

/ Maria Francesca ARTUSI

Mercoledì, 18 marzo 2015

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Le Sezioni Unite della Cassazione si sono pronunciate, con sentenza n. 11170 depositata ieri, sulla confisca per equivalente disposta nei confronti degli enti ai sensi dell’art. 19 comma 2 del DLgs. 231/2001.
Nel corso di un articolato procedimento in cui due società – successivamente ammesse a concordato fallimentare – erano imputate per formazione fittizia di capitali e per aggiotaggio, ai sensi dell’art. 25-ter del DLgs. 231/2001 lett. i) e r), si è riscontrato un contrasto di giurisprudenza in ordine alla possibile comparazione tra le ragioni della curatela fallimentare e la pretesa punitiva dello Stato, ai fini di disporre il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente.

La questione di diritto che le Sezioni Unite sono chiamate ad affrontare riguarda il quesito ...

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