In Gazzetta Ufficiale la sentenza della Consulta sui dirigenti del Fisco «illegittimi»
Ieri, sulla Gazzetta Ufficiale Serie Corte Costituzionale n. 12, è stata pubblicata la sentenza della Consulta n. 37/2015, che ha dichiarato illegittima la nomina di circa 800 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate e sta costringendo Ministero dell’Economia e Amministrazione finanziaria a lavorare a pieno ritmo per garantire “la piena funzionalità” degli uffici. Già oggi, infatti, potrebbero arrivare le revoche degli incarichi.
Sull’argomento il titolare del dicastero del MEF Pier Carlo Padoan ha riferito ieri alla Camera durante il question time. In particolare, il Ministro ha ribadito – come già affermato in altre occasioni – che non c’è il rischio che gli atti e le “cartelle esattoriali” firmate da quei dirigenti non siano più validi. Secondo Padoan la stessa Corte Costituzionale ha richiamato una consolidata giurisprudenza della Cassazione che giudica sufficiente, ai fini del riconoscimento della validità dell’atto tributario, la provenienza dell’atto dall’ufficio in quanto idoneo ad esprimere all’esterno la volontà. “Non si intravedono pertanto rischi di invalidità degli avvisi di accertamento e delle cartelle esattoriali emessi. Tanto meno – ha concluso – possono ipotizzarsi vuoti di potere, per il principio, più volte affermato in giurisprudenza, per cui occorre individuare in ogni momento un’autorità con la funzione di decidere e provvedere”.
Anche i dirigenti “decaduti” si sono interrogati sulle ricadute della sentenza, in un’assemblea organizzata a Roma dal sindacato autonomo UNADIS. Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di affidare ad interim gli uffici rimasti senza guida ai dirigenti di ruolo, che potrebbero trovarsi a dirigere anche “4-5 uffici”, sottolinea la Segretaria del sindacato, Barbara Casagrande. Si tratterebbe, tuttavia, di una soluzione “ponte”, mentre i timori sono concentrati sulla soluzione strutturale che sarà individuata: per il sindacato non va penalizzato chi “si è assunto responsabilità ormai da oltre 10 anni con risultati di eccellenza riconosciuti”, ma allo stesso tempo non ci deve essere “un concorso farsa”. La proposta che arriva dall’organismo sindacale è quella di “sanare” i dirigenti incaricati fino al 2012, cioè prima delle norme dichiarate illegittime dalla Consulta. Per gli altri arrivi, invece, all’orizzonte potrebbe prospettarsi il concorso, che “a regime deve rimanere l’unica via” per far carriera nella P.A. (Redazione)