L’INPS paga il danno se comunica dati previdenziali sbagliati
Secondo la Cassazione, in tali casi per l’assicurato può concretizzarsi un danno da legittimo affidamento
Nell’ipotesi in cui l’INPS comunichi a un proprio assicurato un’informazione sbagliata in ordine alla maturazione dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico, merita in ogni caso tutela l’affidamento dell’assicurato e grava sull’istituto l’obbligo di risarcire il danno che può derivarne.
Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 23050/2017, intervenendo con riferimento al caso di un lavoratore collocato in mobilità nel 1999, sul presupposto determinato da un’erronea indicazione dell’INPS secondo cui erano sufficienti 18 mesi per la maturazione del requisito di 35 anni di contribuzione per la pensione di anzianità.
Il lavoratore aveva quindi sottoscritto un atto transattivo con rinuncia a impugnare il licenziamento, ...