Rottamazione dei ruoli più ampia e nuova veste per lo spesometro
Rottamazione dei ruoli e spesometro figurano tra i correttivi approvati ieri dalla Commissione Bilancio del Senato, sotto forma di emendamenti al Ddl. di conversione del DL 148/2017.
Oltre all’introduzione di misure che portano il provvedimento ad assumere sempre più i contorni di un testo onnicomprensivo, la parte fiscale per ora corregge la comunicazione dei dati delle fatture, dopo i numerosi problemi riscontrati negli ultimi mesi (si veda “Lo spesometro cambia volto” del 20 ottobre 2017): in base a un emendamento riepilogativo del relatore, infatti, i contribuenti dovrebbero poter trasmettere i dati semestralmente, semplificando la procedura. Inoltre, si offrirebbe la facoltà di riepilogo cumulativo di tutte le fatture di un’impresa inferiori a trecento euro.
Per gli errori commessi nell’invio dei dati delle fatture del primo semestre 2016, sarebbero infine abolite le sanzioni, purché tali errori siano sanati con un nuovo invio da effettuarsi entro febbraio 2018.
Le modifiche approvate ieri ridisegnano poi la definizione agevolata introdotta dall’art. 6 del DL 193/2016.
Prima di tutto, per effetto di un emendamento, la rottamazione verrebbe allargata a tutti i ruoli compresi tra il 2000 e il 2016 e anche a chi, pur avendo presentato domanda, è stato escluso perché non in regola con le rate di piani precedenti.
Inoltre, l’emendamento in questione riscriverebbe una serie di scadenze prevedendo lo spostamento dal 31 dicembre 2017 al 15 maggio 2018 del termine entro cui presentare l’istanza sia per i carichi tra il 2000 e il 2016, sia per chi vuole aderire per cartelle ricevute entro la fine di settembre 2017.
Un’altra proposta di modifica che ha ottenuto il via libera disporrebbe invece lo slittamento dal 30 novembre al 7 dicembre 2017 della scadenza per pagare le prime due rate da rottamazione dei ruoli, che, ordinariamente, sono scadute il 31 luglio e il 30 settembre.
Tra le misure di carattere non fiscale, si segnala che, tramite le proposte del relatore, potrebbero rientrare nel decreto due disposizioni stralciate dal Ddl. di bilancio: l’equo compenso per gli avvocati e la modifica dell’elenco delle associazioni combattentistiche che ricevono un contributo dello Stato.
Tramite un emendamento governativo dovrebbero poi essere integrate le norme sulla confisca allargata nell’ambito della modifica del Codice antimafia.