Credito R&S per i soggetti italiani che svolgono attività per committenti esteri
L’estensione dei soggetti beneficiari deve essere tenuta in considerazione per la pianificazione fiscale
Con riferimento alla disciplina del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui all’art. 3 del DL 145/2013, nella business community è poco sponsorizzata l’estensione, tra i soggetti beneficiari, dell’agevolazione ai soggetti fiscalmente residenti in Italia che svolgono attività per conto di committenti non residenti e privi di stabile organizzazione in Italia.
Nell’impianto normativo originario risultavano esclusi dal beneficio i soggetti italiani che effettuavano attività di ricerca e sviluppo su commissione di terzi e che, riaddebitando i costi, non rimanevano incisi dei relativi oneri. Il credito di imposta non era così fruibile per quei (pochi, ma d’eccellenza) centri italiani che operano attività di ricerca su commissione di soggetti non residenti,
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